Andiamo a scoprire l’ artigianato tipico fatto con gli “Scus dal Rojal“
Le origini di questo artigianato tipico del Rojale, risalgono al 1620 anno in cui il granoturco (o mais) fece la sua comparsa sul territorio. Dapprima il mais fu utilizzato come pianta decorativa; poi si iniziò la coltivazione e da qui venne sapientemente utilizzata tutta la pianta.
Ci sono diverse leggende circa la nascita della ”corda” e quindi della prima “sporta”. Per primi i contadini si accorsero che le brattee che avvolgevano la pannocchia, si prestavano a diversi usi: dalle lettiere per gli animali ad usi domestici, primo fra tutti, l’imbottitura dei materassi. Si narra che un prigioniero delle carceri di Reana o, secondo alcuni, un soldato napoleonico avvolgendo strettamente fra di loro le foglie, creò la prima “corda” che ha dato origine al lavoro di intreccio, tutt’ora in uso.
Dalle prime sporte, resistenti e adatte a tutti gli usi utilizzate dalle massaie, si sono poi ottenuti contenitori e cestini di ogni forma e misura, oggetti per la casa (paralumi, arazzi, tappeti), borsette delle fogge più impensabili, bamboline e fiori che venivano utilizzati anche come decorazioni e bomboniere per le cerimonie di famiglia.
Nelle famiglie contadine del Comune tutti lavoravano il cartoccio, in particolar modo le donne ed i bambini, che riuscivano così a racimolare qualche piccolo risparmio da poter utilizzare per le spese straordinarie. Gli uomini si incaricavano di fabbricare gli stampi in legno e di recarsi sui mercati o dai compratori per vendere i manufatti.
Il periodo d’oro della produzione di questi bellissimi oggetti è quello compreso fra gli anni sessanta e gli ottanta quando don Mario Fabrizio diede vita alla Cooperativa Artigiana Cartocciai Friulani, che aveva sede a Cortale di Reana del Rojale. Grazie all’intuizione di questo sacerdote il commercio crebbe e le borse di “Scus del Rojale” furono vendute in tutta Europa e perfino a New York.
L’avvento delle materie plastiche, la meccanizzazione dell’agricoltura, la crisi del settore artigiano ed i costi elevati, portarono alla chiusura della Cooperativa, ma molte maestre “cartocciaie” continuano anche ai giorni nostri il loro lavoro di produzione casalinga di manufatti.
La Pro loco del Rojale APS si è assunta il compito di ridare visibilità a questo artigianato, nell’ottica della promozione e valorizzazione delle peculiarità del territorio, facendo anche registrare il marchio “Scus dal Rojal”. L’ Associazione, attraverso i corsi, tenuti dalle stesse maestre cartocciaie, si prefigge di continuare a tramandare quest’arte alle nuove generazioni.
Presso la “Vetrina del Rojale” viene ospitata un’esposizione di manufatti in cartoccio che si rinnovano mensilmente e di prodotti tipici ed aziende del territorio; in uno spazio dedicato, trovano posto anche mostre di artigiani e artisti locali che si susseguono generalmente a cadenza bimestrale. A dicembre si possono inoltre ammirare svariati tipi di presepi, realizzati con lo scus e i più diversi materiali.
I volontari della Pro loco si prestano a diverse iniziative, tra cui accogliere ed illustrare ai gruppi di visitatori ed alle scolaresche che ne fanno richiesta, sia la “Vetrina del Rojale” che la “Mostra permanente dello scus e del vimine” che ha sede a Reana che ospita diversi pezzi d’epoca di pregevole valore e sapiente maestria. L’intreccio del vimine è un altro artigianato artistico molto diffuso sul territorio ma che sta scomparendo anche per la difficoltà di reperimento della materia prima. Sul territorio regionale e non, le dimostrazioni di intreccio vengono realizzate anche presso strutture di accoglienza per anziani, plessi scolastici e centri estivi, nonché in varie fiere e manifestazioni dove è richiesta la presenza anche con stand espositivi.
Per info: Pro loco del Rojale APS – Via Battaglione Julia n°10 – 33010 Reana del Rojale (UD)
Cell- 349 4244611- info@prolocodelrojale.it prolocodelrojale@gmail.com
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