RUBRICA #INTERVISTEdAutore FVG
ROTTA A NORD-EST
Nell’ambito delle #INTERVISTEdAutore #ScopriAMOilFVG abbiamo incontrato Simone Frignani per farci raccontare le sue emozioni, quando ha attraversato la nostra regione il #FriuliVeneziaGiulia,
e così gli chiediamo chi sei Simone?
Simone Frignani in primis sono un “Creatore di Cammini”, perché ho realizzato due percorsi in Centro Italia che stanno riscuotendo un successo crescente tra gli appassionati di viandanza:
- il Cammino di San Benedetto da Norcia a Cassino
- Italia Coast to Coast da Ancona a Orbetello
Promuovo i “miei” percorsi scrivendo e pubblicando #guide per #TerreDiMmezzo : oltre ai due sopracitati, sono anche autore delle guide:
- alla Via Romea Germanica
- Via degli Dei
Raccontaci Simone, Tu come Ti muovi?
Mi muovo sia a piedi che in bicicletta, traendo grande soddisfazione da entrambe le modalità. La scorsa estate sono partito in bicicletta da Trento per raggiungere #Trieste, seguendo un percorso da me ideato e che si sviluppa lungo il tracciato di piste ciclabili, attraverso Trentino Alto Adige, Tirolo Orientale, Carinzia e Friuli Venezia Giulia, per un totale di circa 600 km che ho coperto in una settimana.
Cosa Ti ha sorpreso di più in questo Tuo viaggio?
Ciò che più mi ha sorpreso della Rotta a Nord-Est , così ho chiamato l’itinerario, è stata la bellezza del paesaggio attraversato, in gran parte a bordo fiumi, e toccando borghi e cittadine pittoreschi.
Ho trovato di grande interesse il passaggio attraverso il Friuli Venezia Giulia, un vero e proprio “gran finale” di questo affascinante viaggio: da Tarvisio a Trieste, passando per Venzone, Majano, Udine, Palmanova, Aquileia e Grado.
E’ sorprendente che in un tratto relativamente breve, si trovino così tanti luoghi interessanti.
Che sensazioni hai vissuto nel pedalare in FriuliVeneziaGiulia?
Pedalare in Friuli Venezia Giulia è oltremodo appagante, grazie all’importante rete di percorsi ciclabili; uno su tutti quello da me percorso, lungo la #Ciclovia #AlpeAdria CicloVia AlpeAdria .
L’ingresso in Friuli, provenendo da Villach, avviene attraverso il valico di Coccau. Da lì si segue il tracciato della vecchia Ferrovia Pontebbana, al momento percorribile fino a Moggio Udinese. Il percorso di 54 km è entusiasmante, attraverso la Val Canale e sui viadotti del Canal del Ferro, dentro e fuori da gallerie che si illuminano al passaggio dei ciclisti. Un tratto veloce e in costante discesa, affrontabile facilmente da chiunque in sicurezza grazie al fatto che si sviluppa su sede propria, con asfalto in ottime condizioni.
Tra i luoghi che meritano una sosta, non si può perdere la salita a Monte Lussari, nel cui santuario a 1800 metri sul livello del mare si venera una Madonna con Bambino sacra ai tre popoli confinanti: quello latino, lo slavo e il germanico.
Monumento Cammino Celeste
Monte Lussari può essere facilmente raggiunto in funivia lasciando la bicicletta a Camporosso.
Dopo Moggio il percorso prosegue su strade secondarie per Venzone. Ricostruito pietra su pietra dopo il terremoto del 1976, il paese è affascinante e curatissimo; da non perdere il museo “Tiere Motus”, dove in una serie di sale sono presentati con audiovisivi e immagini il terremoto e la ricostruzione che ne è seguita.
Dopo Venzone ho lasciato temporaneamente il tracciato della Ciclovia Alpe Adria per puntare all’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano, uno splendido complesso del Duecento, recentemente recuperato per ospitare i viandanti dei Cammini friulani, che sebbene ora siano più noti che in passato, risultano ancora poco frequentati.
Il mio “cicloviaggio” è proseguito attraverso le colline moreniche fino ad Udine, dove ho ripreso la Ciclovia Alpe Adria che mi ha portato alla città-fortezza di Palmanova,
e poi ad Aquileia con i suoi splendidi mosaici.
Ho pedalato fino a Grado, la città che non ti aspetti, a cavallo tra un’ampia, bellissima laguna e il mare.
Avrei potuto proseguire in bici fino a Monfalcone, seguendo lo splendido percorso costiero, e continuare ancora lungo la costa fino a Trieste; ma ho preferito imbarcarmi sul traghetto che in un’ora e mezza di “mini-crociera” appassionante, nell’ora del tramonto, mi ha portato fino a due passi da Piazza Unità d’Italia, nel centro del capoluogo giuliano.
Non sono friulano, ho conosciuto questa terra appena quattro anni fa e me ne sono innamorato: per la varietà e bellezza dei paesaggi, per la ricchezza di luoghi di grande interesse culturale, per il calore e l’ospitalità della gente, che ovunque ti fa sentire ben accolto.
Trieste, Piazza Unità d’Italia
Credo che il #FriuliVeneziaGiulia abbia tutti i numeri per diventare una destinazione turistica d’eccellenza a livello europeo, facilitata anche dalla sua posizione geografica a cavallo tra tre culture; forse un po’ più di consapevolezza non farebbe male, cari amici del FVG. Mandi, mandi.
Trieste, Castello di Miramare
Intervista a Simone Frignani By Romano Paludgnach
Nell’ambito della Rubrica #INTERVISTEdAutore #ScopriAMOilFVG
#SlowItineraryTrekking ConLoZaino