Con Vittoria Malignani dove il tempo pare essersi fermato

L’escursione sul circuito ad anello Monfreda – Congregazione è senz’altro adatta anche per chi vuole affrontare un’uscita meditativa, sotto le fronde del bosco, arrivando laddove il tempo pare essersi fermato: nella conca di Pani. Seguiamo Vittoria Malignani che ci conduce lungo questo splendido itinerario. 

Da Ampezzo si prende la strada che da dietro la chiesa conduce ad Oltris e Voltois (due splendidi borghi che conservano intatta la loro tipicità e semplicità di montagna). Si supera il ponte sul torrente Lumiei e al bivio si prosegue per Voltois. La strada asfaltata condivide una buona parte del giro delle Ancone Maine (che tratteremo più avanti) e si fa da subito stretta e ripida. Affrontatela con attenzione e a marce basse, presenta alcune curve cieche, soprattutto nell’ultimo tratto prima di arrivare all’inizio del sentiero delle Ancone. Dalla Conca di Pani scendono motociclisti e ciclisti, rischiare uno scontro perché si corre troppo è un attimo: prudenza.   

Arrivati alla Forca di Pani (1139 m.) potete lasciare la macchina in prossimità di un piccolo spiazzo. Se ci andate di domenica è facile che dobbiate trovare un altro posto per sostare. Invece di scendere per la splendida Conca di Pani si abbandona la strada asfaltata, imboccando un sentiero sulla destra che si inoltra nel bosco con un primo tratto abbastanza ripido. Il segnavia è bianco e blu (per non avere dubbi, non seguite il segnavia CAI). Da qui si inizia a salire verso il crinale del Monfreda. Seguite la segnaletica sugli alberi; in alcuni casi ci saranno anche dei riferimenti a terra sotto forma di incisioni nel legno. Dopo circa 20 minuti di camminata si raggiungerà uno splendido belvedere con una panchina, una campanella e delle bandierine tibetane. Prendetevi un attimo e sedetevi ad ascoltare il vento tra i rami. Avete mai sentito il loro strusciarsi e scricchiolare? Qui è il posto giusto!   

Proseguendo, poco oltre si raggiunge la croce di vetta, che offre un balcone naturale a picco sulla vallata di Ampezzo (1328 m.). Da qui si torna sui propri passi fino alla panchina con le bandierine tibetane dove, invece di ritornare al parcheggio, si prosegue dritti lungo il crinale. Troverete una staccionata artigianale avvolta dalle rose canine, a rendere il tutto magico. La Val Tagliamento, quasi fino a Tolmezzo, si stenderà davanti ai vostri occhi, perdendosi tra le fronde degli alberi. Il sentiero comincerà a scendere fino all’incrocio con una strada forestale proveniente da Pani. Girate a sinistra e percorrete il breve tratto sterrato sino a raggiungere gli Stavoli di Congregazione: la vista è mozzafiato. La conca di Pani si disvela in tutta la sua intimità, come in un quadro impressionista, con macchie di colore qua e là sparse nel verde, tra tetti di stavoli rosati o in legno e Maggiociondoli. Da qui avrete raggiunto il bivio con la strada panoramica (CAI 235); tenete la sinistra e risalite verso la Forca di Pani.  

Attenzione anche in discesa, con la macchina: se la salite era ripida, la discesa metterà a dura prova i freni delle vostre vetture. Per l’escursione consigliamo di utilizzare calzettoni lunghi e chiari, di avere del repellente antizecche e delle racchette da camminata. Le zecche possono essere frequenti in questi prati e  soprattutto lungo la discesa. Noi fortunatamente non ne abbiamo trovate, ma l’erba alta è il loro habitat. Portatevi il pranzo al sacco, non ci sono punti d’appoggio o locali troppo vicini (ne troverete qualcuno a Oltris o a Voltois). 

 Variante “Nolia”: 

 Se siete arrivati con due macchine, potete lasciarne una nel parcheggio di Voltois e l’altra alla Forca di Pani. Al bivio con la strada forestale (in fase di ritorno), anziché girare a sinistra per raggiungere gli Stavoli di Congregazione, girate a destra e percorrete il sentiero. La discesa è veramente ardua e si snoda per un bosco molto fitto e a tratti spettrale. Troverete la dicitura “discesa pericolosa”, quindi sconsigliamo questo itinerario a persone non esperte. Si segue il corso del Rio Negrona lungo le pendici del Monte Nolia. Incontrerete la Baita Nolia e uno stavolo diroccato e qualche ancona votiva. Vi raccomandiamo di non affrontare questo sentiero con i bambini e se non siete sufficientemente preparati. 

 Dati tecnici: 

Tempo di percorrenza: 3h circa 

Difficolta : Escursionistico 

Lunghezza percorso: 4,2 km  

Dislivello: 250 m 

Fondo e segnavia: Strada asfaltata, sentiero segnavia bianco e blu 

 Per maggiori informazioni visitate il sito www.ampezzocarnico.it (a cura di Silvia Tullio Altan).  

Copyright fotografie: Vittoria Malignani© 

Pubblicate i vostri scatti su Instagram con l’hashtag #progettoampezzocarnico 

E ricordate… la montagna è bella anche vicino a casa!