Un’ avventura tutta da vivere camminando fra il gorgoglio dell’ acqua sulle rocce ed il fruscio delle foglie con Vittoria Malignani

Nell’estate 2020, assieme ai suoi compagni di esplorazione, la nostra inviata Vittoria Malignani è andata  alla Casera Bernone. Era una di quelle giornate un po’ incerte, con qualche nuvola che si addensava qua e là sui rilievi. Quella mattina Vittoria, da Udine, era salita ad Ampezzo Carnico abbastanza presto, perché aveva in programma di fare il Sentiero Naturalistico Tiziana Weiss sul Monte Tinisa, ma la pioggia della sera prima e tutte quelle nuvole non promettevano grandi cose. Così ha optato per una gita “protetta”, che in caso di pioggia avrebbe garantito un riparo sicuro: la Casera Bernone! 

Quel giorno Ampezzo Carnico era stata svegliata dagli animali che, come ogni anno, si recavano a Lateis per l’alpeggio: nel loro viaggio di andata Vittoria e i suoi compagni hanno incontrato tante simpatiche mucche, felici nell’andare a pascolare in quota! 

Scopriamo dunque, con Esplora & Ama e Vittoria, questa magnifica escursione.  

L’ESCURSIONE  

Per raggiungere la Casera Bernone si possono percorrere due strade: la prima è quella che da Ampezzo porta a Sauris (SP73); una volta raggiunta la diga si imbocca la galleria della “SADE”, le cui pareti in roccia grezza rendono assai difficili le manovre in caso di incontro con un altro veicolo (attenzione, è davvero molto stretta, non ha barriere di protezione ed è sconsigliata a chi non è pratico di guida in montagna). La seconda opzione, più adatta a tutti gli automobilisti meno temerari, è la strada rotabile che scende dal Passo Pura. Che si scelga l’una o l’altra via, il sentiero CAI 216 inizia dal bivio nei pressi del guado sul Rio Storto.  

Parcheggiate la macchina negli appositi spiazzi ghiaiosi; questo itinerario merita di essere percorso interamente a piedi (anche perché ad un certo punto la strada è sbarrata alle auto), lasciandovi incantare dal suono incessante dell’acqua che gorgoglia tra le rocce o scende frusciando dalle foglie. Il fondo stradale è molto ampio e segue il corso del Torrente Lumiei sul versante ampezzano del lago di Sauris. Tra ponti su orridi spumeggianti e vedute bucoliche, si incontrerà un altro guado sul Rio Scalotta, punto molto vicino a dove il Lumiei si abbandona nel lago. Da qui dovrete far lavorare le gambe, perché la strada inizierà a salire sul versante del Monte Brutto Passo. Le pendenze non sono eccessive ed in giornate calde questo percorso è l’ideale in quanto è protetto dalle fronde ombrose degli alberi. Il sottobosco è caratterizzato da un tappeto di felci giganti, difficile vederne di queste dimensioni. Per quanto concerne la fauna, se sarete abbastanza silenziosi e fortunati, potreste incontrare qualche ungulato!  

La strada sale a svolte ampie che si fanno via via più strette, sino al raggiungimento della radura dove sorge la bellissima Casera Bernone (1590 s.l.m.), la quale è stata interamente ristrutturata dal Comune di Ampezzo Carnico e può fungere da riparo in caso di necessità. Invitiamo gli escursionisti a non rovinare gli interni della casera, a lasciare l’ambiente pulito e soprattutto a non infastidire gli animali nell’alpeggio. La montagna è meravigliosa e se davvero l’amate portatele rispetto, lasciando tutto come avete trovato. 

Per questa escursione vi consigliamo di portare con voi abbondante acqua da bere e qualche sale minerale: l’ambiente del sottobosco è umido ed in giornate molto calde il connubio tra umidità e calore può interferire con la nostra termoregolazione, apportando un senso di debolezza o un colpo di calore. E’ bene mantenersi idratati ed avere degli abiti adeguati e traspiranti. Consigliamo scarpe da trekking e i bastoncini da Nordic Walking. Buona escursione a tutti!  

Dati tecnici escursione: 

Tempo di percorrenza: 230‘ circa 

Difficolta : T (turistica) 

Lunghezza percorso: 9,5 km  

Dislivello: 655 m 

Fondo e segnavia: Strada asfaltata, strada forestale. CAI 216.  

Per maggiori informazioni visitate il sito www.ampezzocarnico.it (a cura di Silvia Tullio Altan) 

Copyright fotografie: Vittoria Malignani© 

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E ricordate… la montagna è bella anche vicino a casa!