Tradizioni, cenni storici e curiosità sui piu’ famosi protagonisti del Natale in Italia e in Europa – Reportage dettagliato ed appassionante della guida turistica Elbrich Bos

Per godermi la neve appena caduta avevo deciso di scegliere come meta Tarvisio. Mentre ero a fare una camminata sulla pista ciclabile Alpe Adria che per l’occasione si era trasformata in una vera pista da sci di fondo, ho fotografato questo paesaggio fiabesco.

Tarvisio per me è sempre stata speciale. Sarà perché è stata la prima città italiana che ho attraversato quando mi sono trasferita in Friuli Venezia Giulia il primo gennaio 1997, ormai quasi 24 anni fa. L’inizio di un nuovo anno e di una nuova vita lontano dal mio paese d’origine che è l’Olanda. Era la prima volta che vedevo le Alpi e c’era la neve, tanta neve e da subito ne ero rimasta incantata.

Mi sono trasferita in Friuli Venezia Giulia per amore ed in pochissimo tempo mi sono anche innamorata di questa bellissima regione. Adoro la sua varietà paesaggistica, le tradizioni, la gastronomia, la gente unica, la ricca storia e cultura, il mare ma soprattutto anche le sue bellissime montagne di cui in Olanda non c’è nemmeno ombra.

In quel lontano 1997 poco sapevo ancora delle tradizioni invernali legate all’Italia, lasciamo perdere quelle legate al Tarvisiano. Non avevo la minima idea che la tradizione di San Nicolò, così amato dai bambini in Olanda dove viene chiamato Sinterklaas, viene venerato anche moltissimo in Italia e soprattutto a Bari dove riposano le sue reliquie. In realtà il buon vescovo è morto il 6 dicembre 337 a Myra, l’attuale Demre in Turchia e le sue ossa vennero sottratte dai marinai baresi e trasportato a Bari nel 1087.

San Nicolò è uno dei santi più popolari in Italia e protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri e bambini. Si narra per esempio che il Santo ha aiutato un povero uomo, padre di tre figlie, a farle sposare gettando per tre notti di seguito del denaro avvolto in un panno dentro la casa, in modo tale che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.
Un’altra leggenda narra che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne.

Non sorprende il fatto che non sapevo che San Nicolò fosse un Santo italiano perché ai bambini olandesi viene insegnato che questo Santo viene dalla Spagna e non dall’Italia! Forse perché nel periodo in cui la tradizione di San Nicolò si espanse verso i paesi nordici tra cui i Paesi Bassi, Bari per circa 150 anni fu governata dalla Spagna.

L’arrivo annuale in Olanda del Santo alla fine del mese di novembre è un evento mediatico molto atteso. Secondo la tradizione olandese arriva dalla Spagna in barca e ogni anno viene scelto un altro paese lungo un fiume o canale per trasmettere poi in diretta il suo ingresso in città. Non sorprende che ha scelto la barca come mezzo di trasporto, d’altronde San Nicolò è anche il santo protettore dei marinai! Appena sbarcati I suoi aiutanti tirano delle caramelle e piccoli biscotti al gusto di cannella, le famose “pepernoten” ai bambini buoni.  I bambini “cattivi” vengono minacciati con il “roe” – un fascio di rametti – e l’avvertimento di venir portati in Spagna all’interno dei loro sacchi di juta una volta svuotati dai regali dopo la notte del 5 dicembre.

Per spostarsi San Nicolò si lascia trasportare dal suo inseparabile cavallo bianco Amerigo. Sinterklaas è capace di cavalcare i tetti sul suo cavallo mentre getta i regali attraverso i camini. I bambini nei giorni prima del 5 di dicembre mettono le loro scarpe davanti al camino o riscaldamento con a fianco un po’ di cibo e acqua per il tanto amato cavallo bianco. Grande è la gioia dei piccoli quando il mattino dopo trovano qualche regalino dentro le loro scarpe e vedono che il cibo è miracolosamente sparito.

Come ho detto prima, la vera festa si svolge la sera del 5 dicembre quando in numerose case olandesi i regali, accompagnati da simpatiche poesie che prendono in giro il ricevente, vengono scartati.

Durante la sua permanenza in Olanda, Sinterklaas viene assistito dai suoi aiutanti di pelle scura chiamati “zwarte pieten” che gli danno una mano a distribuire i numerosi regali. Il motivo per cui gli aiutanti hanno la pelle scura sta nel fatto che nel passato ricchi commercianti e nobili avevano come “servo” un moro e così anche la versione olandese di San Nicolò.

Soprattutto negli ultimi anni ci sono state tante polemiche sul colore della pelle di questi aiutanti. Sempre più olandesi di colore vogliono che i tradizionali zwarte pieten vengono sostituiti con aiutanti che hanno i visi dipinti in tutti i colori dell’arcobaleno.

In Friuli invece, nella zona del Valcanale la tradizione vuole che San Nicolò si fa accompagnare la sera del 5 dicembre dai suoi aiutanti chiamati Krampus. La tradizione che lega il Santo a queste figure folkloristiche, è molto forte nei paesi che una volta appartenevano all’impero Austro Ungarico come il Friuli, il Trentino – Alto Adige, l’Austria, la Slovenia e l’Ungheria. Paesi dove una volta si parlava soprattutto il tedesco. Infatti il nome Krampus deriva probabilmente dalla parola tedesca Kramp che sta per artiglio, secondo altri deriverebbe dal bavarese “Krampn” che significa morto, passato.

I Krampus infatti assomigliano a dei veri demoni dalle sembianze mostruose e animalesche. Sono scatenati e molto inquietanti, si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini “cattivi”. I loro volti sono coperti da terrificanti maschere diaboliche, i loro abiti sono laceri, sporchi e consumati. Vagando per le vie dei paesi provocano rumori con l’uso di campanacci o corni, che li accompagnano nel tragitto che compiono, mentre colpiscono con frustate la gente. Si narra che San Nicolò era riuscito a sconfiggere uno di questi demoni e da quella volta essi sono costretti a servirlo.

Insomma, aiutanti sempre sono ma non hanno niente a vedere con i zwarte pieten con i quali son cresciuta in Olanda.

Ora il mio racconto si sposta dall’Europa al Nord America. Come potete vedere il titolo di questo articolo nomina anche Santa Claus, il famoso Babbo Natale. Vi racconto un’altra curiosità e leggenda legata a San Nicolò. San Nicolò in Olanda si chiama ufficialmente Sint Nicolaas, abbreviato poi come ho detto prima in Sinter Klaas, che, guarda il caso, assomiglia molto a Santa Claus vero?

I primi immigranti Olandesi arrivati in America nel lontano diciassettesimo secolo, portano ovviamente con sé le loro usanze e tradizioni, tra cui quella di Sinterklaas. Però l’America non è l’Olanda e il buon vescovo, abituato a vivere in un paese caldo, ha dovuto adeguarsi alle rigide temperature invernali che c’erano nel Nord Est dell’America. La tradizione nasce a New York, una volta chiamata New Amsterdam dove abitavano tanti olandesi. La folta barba bianca rimane, ma Sinterklaas inizia a indossare vestiti più pesanti e il cavallo bianco ha dovuto cedere il passo ad un animale più conosciuto in quelle terre, la renna appunto. La barca si trasformò in slitta per poter dominare le strade innevate e visto che nel nuovo mondo c’erano spazi immensi da raggiungere in un’unica notte, le renne e la slitta hanno ottenuto il dono del volo.

Fin qui tutto bene, ma come la mettiamo con la data? Va bene che Santa Claus ha la slitta, ma far slittare di 20 giorni i festeggiamenti.

Una volta integrati in America gli Olandesi si sono accorti che c’erano già troppi giorni festivi negli ultimi mesi dell’anno. Pensate a Halloween e Thanksgiving (giorno del Ringraziamento festeggiato la quarta domenica di novembre). Sappiamo che tante tradizioni nascono dalle tradizioni cristiane e non c’era giorno migliore che la nascita di Gesù per darsi i doni. Ecco quindi che nasce la tradizione di Santa Claus legata a Natale.

Siamo arrivati alla fine di questa storia e colgo l’occasione di augurare ai tutti lettori un buon Natale e un Felice Anno, migliore di quello appena trascorso!

Elbrich Bos

Elbrich lavora come guida turistica in Friuli Venezia Giulia e promuove la nostra regione attraverso i suoi articoli che scrive per giornali olandesi. Adora il suo lavoro ma anche la fotografia e lunghe camminate o giri in bici in mezzo alla natura. Potete seguirla su facebook https://www.facebook.com/explorefriuli, instagram https://www.instagram.com/explorefriuli/ o sito web https://www.explorefriuli.com/italiano