L’itinerario della Cresta del Cielo (Monte Tinisa), l’adrenalina della salita su roccia e la camminata sul filo di cresta, un panorama mozzafiato tutto da scoprire con la nostra Vittoria Malignani

Finalmente un’escursione per chi cerca la cima da conquistare a tutti costi! Senza nulla togliere agli altri itinerari del comprensorio ampezzano, ma il Monte Tinisa è indubbiamente quello più panoramico ed avvincente, perché regala l’adrenalina della salita su roccia e la camminata sul filo di cresta, sovrastando a 360° un panorama mozzafiato, che spazia dalle cime vicine, alle Dolomiti, alle Alpi Carniche, alle Alpi Giulie e in alcuni casi, sino al mare! Insomma, munitevi di kit da ferrata, caschetto, imbrago e mettetevi incammino: qui c’è da scalare! 

Prima di iniziare l’itinerario della Cresta del Cielo, ci sentiamo di raccomandarvi di non affrontarlo nei casi in cui vi manchi la dovuta esperienza su sentieri attrezzati e ferrate o se soffrite di vertigini o siete accompagnati da animali e bambini molto piccoli. Non è un itinerario per tutti; in particolar modo, dopo la primavera eccezionalmente fredda (2021) che ha visto nevicate continue quasi fino a giugno e che ha reso il lato di salita molto pericoloso per la grande quantità di neve. Il versante essendo esposto a nord rende loscioglimento degli accumuli più lento. Attenzione! Per qualsiasi dubbio potete affidarvi ad una guida esperta; noi consigliamo Mario Cedolin +39 335 8008859. 

L’escursione 

Il Tinisa presenta tre cime principali, la prima che raggiungeremo in questo nostro itinerario, che è anche quella più famosa per la presenza della grande croce e della panchina, è la Cima Est (2080 m.); seguono la Cima di Mezzo (2100 m.) e la Cima Ovest (2120 m.). 

Da Ampezzo prendere la strada per il Passo Pura e raggiungere il Rifugio Tita Piaz. Proseguire oltre scendendo i primi tornanti in direzione Sauris. Prendere la strada sterrata sulla sinistra verso Casera Tintina sino ad un largo parcheggio sterrato. Da qui in poi si segue il sentiero CAI 215 e quindi gambe in spalle, perché la strada è chiusa al traffico e c’è un po’ di salita da affrontare per scaldare bene le gambe. La strada è bella larga e attraversa una cava di gesso che offre un meraviglioso panorama sul Lago di Sauris e l’omonimo abitato. Proseguire oltre per una breve ma ripida salita sino al raggiungimento della malga (che nel 2020 era in restauro). Al bivio si prende il Sentiero “De Monte Pascul noto come la Cresta del Cielo. Si attraversa una prima fascia di bosco, dove in alcuni punti il sentiero si perde a causa di qualche albero caduto. Una volta superata la boscaglia si incontreranno i primi ghiaioni per arrivare ai piedi della Pala di Bortul. Vi chiediamo di fare attenzione, in caso di neve residua può essere molto pericoloso. Lungo questo primo tratto 

potrete ammirare una vegetazione rada che si dispone a “tappeto”, presentando un aspetto soffice al tatto: questa tipologia di pianta è molto importante per il trattenimento delle ghiaie poiché le sue radici scorrono molto in profondità, creando una vera e propria rete di trattenuta. Ancora, lungo la salita incontrerete anche delle orchidee selvatiche, non coglietele. 

Una volta giunti ai piedi della Pala di Bortul inizierà il sentiero attrezzato con relativo cordino (passaggi di I grado); indossate casco ed imbrago e, soprattutto, diffidate delle rocce: i locali chiamano il Monte Tinisa “cassa da morto”: un nome molto suggestivo ed inquietante, che tuttavia nasconde un grande monito. La roccia tende a sbriciolarsi e a franare molto facilmente: gli appigli non sono dei più amichevoli, quindi prestare massima attenzione. Il sentiero attrezzato prosegue obliquamente sulla parete Est fino ad un crinale detritico-erboso che offre uno spettacolare panorama sui vicini Monti Nauleni e Colmajer, ma anche sull’abitato di Ampezzo e sulla Val Tagliamento. Da qui il sentiero attrezzato diviene ferrata, risalendo il versante Nord e lungo il filo di cresta. La vista al di là del muretto di roccia che protegge il sentiero è incredibile: un salto di oltre 600 metri che si apre su tutto il versante Nord del Tinisa, sulle Dolomiti e sul Lago di Sauris. L’arrampicata prosegue con passaggi di I grado sino alla grande croce di vetta (presente libro) a 2080 m. Si segue la traccia segnalata nei pressi della cresta sommitale verso la Cima Ovest camminando sul crinale punteggiato di stelle alpine, che qui crescono copiose per la locazione favorevole; essendo in cresta la neve non si accumula in modo eccessivo e quindi riescono a sbucare senza difficoltà. A un certo punto il sentiero scende per un canalino scivoloso, per poi risalire su un pendio erboso ricco di fiori di arnica, dal quale si giunge alla Cima di Mezzo (2100 m.). Si segue ancora per un tratto la cresta sommitale, poi si scende a sinistra verso Sud seguendo una traccia di sentiero molto stretta. L’itinerario prosegue scendendo ancora per qualche decina di metri, dapprima per un canale e poi per una cengia, per arrivare sui pendii erbosi della parete Sud che, una volta risaliti, vi porteranno alla cima principale del Monte Tinisa (2.120 m) ove è presente una piccola croce di vetta. Per la discesa si segue una ferrata molto semplice che vi condurrà alla sella di arrivo del sentiero Tiziana Weiss (CAI 233), che attraverso una lunga discesa molto ripida vi riporterà in breve presso la Casera Tintina.  

Dati tecnici escursione: 

Tempo di percorrenza: 3h 30’ circa 

Difficoltà: EEA  – Escursionisti Esperti con Attrezzatura (passaggi di I grado) 

Lunghezza percorso: 5 km circa 

Dislivello: 840 m 

Fondo e segnavia: Sentiero attrezzato del Monte Pascul – La cresta del cielo/ CAI 233 

 

Per maggiori informazioni vi consigliamo di visitare il sito www.ampezzocarnico.it a cura di Silvia Tullio Altan.  

Copyright foto: Vittoria Malignani© 

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E ricordate… La montagna è bella anche vicino a casa!