Nell’atrio del palazzo di Piazza Municipio la natività, quest’anno, parla gradese con la suggestiva opera di Lorenzo Boemo “Venite, Adoremus Dominum”
Nell’atrio del palazzo di Piazza Municipio la natività, quest’anno, parla gradese con la suggestiva opera di Lorenzo Boemo “Venite, Adoremus Dominum”, che raffigura il centro storico della cittadina lagunare, nello specifico Campo San Niceta, riconoscibile dai lampioncini, dalle tende sulle finestre, dal selciato presente nella piazza centrale. Tra calli e campielli ecco che prende forma la suggestiva Natività che invita i fedeli ad adorare il Redentore appena nato.
All’esterno, all’interno della grande aiuola del cortile municipale, è di grande impatto lo scenario costruito dall’Associazione “Scultura 2001” di Sant’Andrea, con i personaggi a grandezza naturale scolpiti nel legno da Sonja Maligoj. Un presepe che si arricchisce di anno in anno con nuove figure.
Altri straordinari presepi sono visibili nelle vetrine della sala Dora Bassi, in via Garibaldi e in via Morelli.
Bellissimi i grandi quadri realizzati con materiale di recupero e le due natività in legno di Giorgio Burgnich, il “Mastro Geppetto” goriziano che riesce a far emergere magiche figure dai tronchi recuperati. Una capacità manuale straordinaria che lo ha fatto conoscere in tutta la regione con creazioni che trasmettono emozione e spiritualità
Nelle vetrine della Dora Bassi anche gli accurati presepi di Fra Oreste Franzetti, il frate minore cappuccino del convento di Santa Maria Assunta che da anni realizza splendide natività che vengono poi ospitate nella chiesa dei Cappuccini di Gorizia, nei conventi di Mestre e Trieste, nonché nel Santuario della Madonna di Castelmonte. Inoltre, le sue opere esposte a Castelmonte, sono in vendita per finanziare le missioni in Angola.
“Voglio ringraziare le persone che, anche quest’anno hanno messo a disposizione le loro opere senza chiedere nulla, come un dono alla città – ha sottolineato il Sindaco Rodolfo Ziberna – ma voglio ringraziare anche tutte le Associazioni che, in città, hanno dato vita ad altre mostre presepi, ad esempio in via Rastello e a San Rocco; ma sicuramente ce ne saranno anche altre, perché questo aiuta a tener vivo qualcosa che è ben più di una tradizione, è un messaggio che portiamo nel cuore e nella mente, ovvero la nascita di un bambino come rinascita dell’umanità, come riscoperta della famiglia, delle proprie radici, dei valori positivi, anche oggi fondamentali per non lasciarci trascinare via dal turbine di eventi in cui oggi ci dibattiamo. Invito tutti, quindi, a visitare la numerose mostre di presepi in città e ad assorbire la forza che queste straordinarie opere trasmettono”.