Un grande ed ambizioso progetto: andare nelle scuole a raccontare la Natura, a mostrare come possiamo giocare con Lei fino a creare arte

Per me scoprire che i bambini non hanno familiarità con i sassi è stato un po’ come un pugno nello stomaco! Sanno ovviamente cosa sono, perché li hanno visti su computer, tablet e telefonini, ma quasi mai toccati o guardati davvero dal vivo.   

E di sassi in Friuli ne abbiamo, no? Meduna, Cellina, Cosa, Tagliamento, Natisone, tanto per fare qualche esempio, ci offrono spettacoli straordinari di pietre e sassi e la possibilità di toccarli, studiarli, scoprirne i colori e i loro perché, come sono scesi dalle montagne, come si sono levigati e trasformati, fino a poterci giocare. Fino a poterli utilizzare per fare arte. 

E il legno secco sui letti dei nostri fiumi? Rami e tronchi interi, radici modellate e contorte, a volte con sassi incastrati in mezzo, arbusti interi sradicati dalla violenza delle piene con radici e fittoni ancora attaccati, a formare delle leggere e trasparenti sculture naturali.  

Tutti capolavori che sono lì ad aspettare di essere ammirati, o ancor meglio si mostrano per essere partecipi della creatività umana che, interagendo, può mettere tutto in valore attraverso la fantasia, l’esperienza e la creatività! 

Ecco che allora l’Uomo può giocare con la Natura, con i giocattoli che la Natura gli presta; sì, gli presta, perché poi tutto tornerà alla Natura, tutto si perderà nell’atto del ritorno dei materiali a com’erano prima dell’intervento umano. Ecco che qui si può imparare l’umiltà! Per quanto tu, Uomo, possa creare e modificare, non sarai mai superiore a quello che la Natura è in grado di fare e scomporre. Lei comunque vince. 

E allora perché non coinvolgere i giovani, i giovanissimi in questo percorso creativo? La grande speranza è quella di far loro conoscere la natura non semplicemente sfiorandola, ma tastandola ed esaminandola per capire forme, peso, equilibri; vedere i colori da vicino, nel palmo della mano, non da lontano, dove i colori si mischiano tra loro, e saper cogliere la bellezza del dettaglio. 

È nato così un grande e ambizioso progetto: andare nelle scuole a raccontare la Natura, a mostrare come possiamo giocare con Lei, fino a creare arte! Questo naturalmente con un linguaggio diversificato per ogni età, perché il progetto parte dalla Scuola dell’Infanzia, a 3 anni, e prosegue fino alla terza media, ai 14 anni. 

“Complice” del progetto è il Comune di San Quirino (Pordenone) che ha fortemente voluto questo percorso per le scuole. Un progetto che è decollato ai primi di ottobre 2023 e ha coinvolto anche insegnanti e genitori, i quali hanno potuto assistere alle lezioni didattiche e poi ai progetti delle opere e alla relativa realizzazione. Ogni classe, dopo la lezione, ha avuto la sua giornata in Natura, nello specifico sul letto del torrente Cellina, in Comune di San Quirino. Con sassi e legno secco si sono create vere e proprie opere d’arte che hanno entusiasmato i bambini e i ragazzi, facendo loro scoprire la grande varietà dei sassi così come la versatilità del legno secco, che può essere manipolato ad arte!  

In base all’età sono state prodotte opera in linea con la relativa manualità e maturità; dal grande nido e dal lucertolone dei bambini dell’asilo via via il progetto ha visto l’evoluzione di idee, capacità manuali e perfezione fino alle opere più impegnative: la libellula, il fiore, il cono gelato, le pecore, il cubo e il cilindro e la perfetta piramide, dall’aspetto davvero tridimensionale, dei ragazzi di terza media. 

Oltre 350 bambini e ragazzi sono stati gli attori principali di questo percorso creativo; a volte divisi in gruppi, con compiti separati ma intercambiabili, così da apprendere l’arte della condivisione creativa, imparare che un’idea diversa dalla propria potrebbe essere complementare, arricchente, o addirittura migliore. Oggi i giovani fanno fatica a condividere le idee che sempre più spesso trovano “preconfezionate” su computer, tablet, smartphone; fanno fatica a integrare il lavoro individuale per uno scopo di gruppo, sono poco abituati ad ascoltare, piuttosto sono abituati a essere ascoltati. 

In questo percorso hanno riscoperto che lavorare in gruppo, condividere idee e lavoro porta a risultati di livello molto più alto, più qualitativo. In ogni opera c’è qualche idea, modifica, scelta individuale e così piano piano si sono appassionati, hanno capito che ascoltando si impara, che lavorando fisicamente ci si stanca e che tutto ciò porta a concepire queste opere d’arte che inizialmente non erano in grado nemmeno di capire, di credere che fosse possibile realizzare. 

La soddisfazione di vedere i ragazzi appassionarsi a questi materiali, usare fantasia e ingegno per realizzare i lavori, vedere i loro occhi attenti e “vivi”, quando in troppi altri momenti sono “spenti” e indifferenti, ci emoziona fino alle lacrime! Ma la vera vittoria è stata quella di staccarli dai loro telefonini, far loro dimenticare la “comoda” tecnologia, che spegne la creatività! Nessuno di loro ne ha fatto cenno, dimostrando una volta in più che la Natura offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro benessere, per l’apprendimento e per il divertimento!  

Sì, la Natura può! 

Prossimamente sono già in scaletta diversi incontri, della durata di un giorno ciascuno, per “imparare i sassi” e il loro bilanciamento, per apprendere il loro linguaggio. Lo Stone Balancing porta a concentrarsi fino a perdere la nozione del tempo, quasi una meditazione a occhi aperti. 

Inoltre, in collaborazione con i soci e i sostenitori dell’Associazione Naturalistica Cordenonese, sono in programma alcuni progetti nei boschi da loro curati, per creare opere di Land Art di gruppo e individuali con i materiali recuperabili in loco.  

Chi fosse interessato a partecipare alle attività, o per maggiori info, può seguire la mia pagina Facebook https://www.facebook.com/meneguzzi.gabriele e scrivermi su Messenger o via mail all’indirizzo gabriele@vivoverde.com  

Inoltre potete scoprire la Land Art su www.vivoverde.com  

Foto di Ferdi Terrazzani